Valencia: scuole cattoliche nel mirino della dittatura gender

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GeneralitatLa dittatura gender non esita a mostrare ancora una volta il proprio volto più truce e cristianofobico: il governo autonomo regionale di Valencia non tollererà alcuna forma di dissenso cattolico in merito alla «Legge organica di riconoscimento del diritto all’identità ed all’espressione di genere», che dovrebbe essere approvata in primavera. Il governo locale ha avvertito l’Arcivescovo metropolita, il card. Antonio Cañizares: verranno sanzionate tutte le scuole cattoliche, che non la applichino integralmente.

Nei giorni scorsi Sua Eminenza aveva invitato i politici ad un «ripensamento» della normativa, specificando come «indottrinare i bambini all’ideologia di genere sia un male». Per questo è stato accusato di discriminazione da José de Lamo, direttore generale del dicastero «Uguaglianza nella diversità», colui che ha messo a punto tale disegno di legge: egli ha escluso che possano essere apportate modifiche al testo da parte del Consiglio o dei partiti che lo sostengono. Ed ha aggiunto minaccioso: «Finora il protocollo riguarda le scuole pubbliche. Ma, dopo l’approvazione, tutti i contesti educativi, tanto pubblici quanto privati, saranno obbligati ad attenersi agli standard previsti. Verranno di contro sanzionati quanti non risultino conformi alle disposizioni».

Le contravvenzioni previste variano da 200 a 3.000 euro per le trasgressioni ritenute lievi fino ad un massimo compreso tra i 20.000 ed i 45.000 euro per le trasgressioni più gravi. In più, sono state previste anche delle «sanzioni accessorie» fino a tre anni quali il divieto di accesso alle sovvenzioni pubbliche, la sospensione temporanea di qualsiasi autorizzazione all’erogazione di prestazioni pubbliche, l’interruzione di qualsiasi trattativa col governo o con suoi enti pubblici in caso di violazioni ritenute pesanti quali «l’isolamento, il rifiuto o il disprezzo pubblico e notorio di persone a causa della loro identità o espressione di genere». Allo stesso tempo si provvederà «all’elaborazione, all’utilizzo ed alla diffusione tra le scuole della Comunità di Valencia di libri di testo e materiale didattico» ad hoc: siamo all’indottrinamento di Stato.

Dal canto suo, il card. Cañizares sul settimanale Paraula ha invitato tutti, fedeli e non, all’«azione» ed a «non incrociare le braccia» dinanzi alla perversa normativa, autentico attentato alla famiglia, esortando genitori, organizzazioni e giornalisti contrari a far sentire chiara la propria voce. In effetti, il disegno di legge ha già ricevuto migliaia di denunce da parte di gruppi cattolici per ciò che contiene: prevede, ad esempio, che si tenga sempre conto del genere voluto dal minore ed esplicitato sull’atto d’iscrizione alla scuola, nonché che gli si consenta di scegliere quali vestiti indossare ed in quali bagni recarsi.

Il Consiglio Giuridico Consultivo ha cercato di porre un freno al provvedimento liberticida, specificando come esso invada, anzi devasti il principio di autonomia degli istituti didattici privati, tentando di condizionarne tanto pesantemente le basi ideali. L’auspicio è che una forte mobilitazione da parte dei settori rimasti sani della comunità di Valencia possa fermare la violenza ideologica del potere locale.

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