Ora non si può più dire nemmeno che la violenza è violenza, indipendentemente da chi ne sia la vittima: quella contro le donne dev’essere comunque e sempre più grave di quella contro gli uomini. Come se a compier la prima fossero criminali, a compier la seconda dei buontemponi. In nome di cosa? Ma dell’ideologia gender, ovviamente. Evidentemente schizofrenica, poiché da una parte – col femminismo – ha reclamato e reclama l’eguaglianza totale tra i sessi, salvo poi però reintrodurvi differenze a comando.
A farne le spese, è stata questa volta addirittura la Guardia Civile spagnola ovvero una vera e propria istituzione. Si tratta, infatti, di una sorta di gendarmeria con funzioni di polizia militare e fa parte a tutti gli effetti del sistema di forze e corpi di sicurezza del Regno. Cosa può aver combinato di tanto grave? In realtà, nulla. Semplicemente mercoledì scorso ha postato sul proprio account ufficiale di Twitter un commento quanto mai chiaro «Tolleranza zero verso il maltrattamento in tutte le sue forme e varianti. DENUNCIA, non tener tutto dentro».Ed ha affiancato nell’immagine un volto maschile ed uno femminile con i due rispettivi slogan: «Quando si maltratta un uomo, si smette di essere una donna» e «quando si maltratta una donna, si smette di essere un uomo». Un messaggio di buon senso, insomma. Definito, invece, «molto grave» dalla segretaria per le Pari Opportunità del partito socialista, Carmen Montón, che, nel corso di un’intervista a Europa Press, ha dichiarato di voler addirittura chiedere spiegazioni al ministro degli Interni.
La Guardia Civile non ha avuto alternative. Ha dovuto levare il post. Ed umiliarsi: «Ci scusiamo per l’uso improprio di un fake nel tweet contro la violenza domestica – si legge – Non s’intendeva equiparare, solo invitare alla denuncia», ha precisato. E perché mai? Cosa può esservi di tanto terribile nel dichiarare violenza la violenza, indipendentemente dal fatto che a farne le spese sia un uomo o una donna?
Alla socialista Montón però neanche questo basta, ha definito la violenza «di genere un assunto trasversale», quindi assodato da tutti e valido per tutti. Pertanto, ha preannunciato, che porterà la questione all’attenzione del Ministero degli Interni, da cui – non a caso – dipendono gli aspetti amministrativi della Guardia Civile. Evidente l’obiettivo: punire i “responsabili” del twitter, colpendoli sul portafoglio ovvero penalizzandoli in busta paga. Il solito mezzo, insomma, per intimorire e mettere il bavaglio a chiunque non si adegui a cantar col coro. Un’altra forma di violenza, solo camuffata.