Cile: il 21 dicembre l’incendio doloso ai danni della chiesa parrocchiale di san Giuda Taddeo a Ercilla, nella regione di Araucania, riconsacrata grazie ad una S. Messa di riparazione appositamente celebrata; il 23 dicembre un altro rogo, sempre di natura dolosa, ha completamente distrutto una cappella nella regione rurale del Chamichaco.
Entrambi i casi sono stati rivendicati dal gruppo Resistencia Malleco, composto da indiani mapuche, per protestare contro «la violenza inflitta dalla Stato. Se non rispetta la nostra religione, tanto meno noi rispetteremo la sua». Una rivendicazione che suona come un pretesto e totalmente priva di senso, non sussistendo alcun legame tra Stato e Chiesa cattolica, vittima di questi attentati benché essa sia l’unica a difendere queste popolazioni contro ogni sopruso.
Nel corso di quest’anno sono già state 13 le chiese distrutte in questo modo. Ricostruirle non è facile: mons. Héctor Vargas, vescovo di Temuco, ha specificato come le risorse siano poche e la gente del posto molto semplice. In ogni caso la Chiesa proseguirà nella propria «opera di evangelizzazione, di servizio al bene sociale e di dedizione verso i bisognosi».