Domenica 27 luglio le Chiese cristiane dell’Ucraina hanno festeggiato i 1020 anni dalla cristianizzazione del loro popolo.
Domenica 27 luglio le Chiese cristiane dell’Ucraina hanno festeggiato i 1020 anni dalla cristianizzazione del loro popolo.
«Le parrocchie cattoliche sono pronte a rinnovare le promesse battesimali, le comunità ortodosse attendono la visita del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, e del Patriarca di Mosca, Alessio II», ha ricordato “L’Osservatore Romano”.
«Crediamo profondamente che questo anniversario ci renderà più consapevoli dell’eredità comune – afferma in un comunicato la Conferenza Episcopale Ucraina – e che risplenderà una luce nuova, capace di disperdere il buio di tanti anni di difficoltà nel passato». Per questo motivo, si tratta di «uno dei momenti più importanti della storia».
Il 27 luglio, nella cattedrale patriarcale della Risurrezione di Cristo a Kiev, ha avuto luogo una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, alla quale erano presenti i Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina (Ugcc) e numerosi sacerdoti e laici provenienti da tutto il Paese.
«Desideriamo ringraziare il Signore per ciò che è accaduto 1020 anni fa, ossia l’ingresso della nazione ucraina nella famiglia dei figli di Dio, resa possibile per grazia divina e grazie all’iniziativa del Principe Vladimir di Kiev», ha affermato monsignor Bohdan Dzyurakh, Vescovo ausiliare di Kiev e Segretario del Sinodo dei Vescovi dell’Ugcc.
Nel 988 Vladimir I, Principe del Rus’ di Kiev (il più antico Stato sorto in Ucraina e in Russia prima che queste regioni prendessero il nome attuale), accettò su pressione di Basilio II di Bisanzio il rito bizantino-slavo per il suo popolo, convertendosi al cristianesimo.