La stampa estera ha ripreso la notizia, da noi passata quasi inosservata. Se ne sono occupati un paio di blog e La Gazzetta del Mezzogiorno, peraltro “edulcorando” il titolo: «”Dacci più soldi”: arrestati a Potenza tre immigrati», il che non spiega per intero quale sia stata realmente la minaccia. La si capisce solo leggendo l’articolo: «Dateci più soldi o vi decapitiamo!», toni più aspri e decisamente sopra le righe quelli usati da tre clandestini – uno della Nigeria e due del Gambia -, ospiti del centro di accoglienza allestito nell’ex-Ferrotel, nei pressi della stazione di Potenza centrale, evidentemente insoddisfatti del trattamento economico loro riservato – peraltro gratis – dallo Stato Italiano.
Per questo, hanno pensato bene di sequestrare e di chiudere in una stanza il responsabile della struttura «Global Service», che gestisce il complesso, ed uno dei suoi collaboratori, intimando loro la consegna di altro denaro per aver salva la testa. Non solo, hanno anche incitato «ad una vera rivolta» gli altri immigrati lì sistemati. I tre delinquenti sono stati arrestati dalla Polizia, intervenuta in forze dopo l’allarme lanciato dagli altri operatori. Le accuse nei loro confronti sono ora quelle di tentata estorsione aggravata e resistenza a pubblico ufficiale, ma si sta valutando anche l’ipotesi di sequestro di persona, peraltro abbastanza evidente. Le vittime hanno già denunciato i propri aggressori.
Secondo quanto dichiarato da Francesca Messina, responsabile regionale per l’immigrazione di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, il Sud Italia sarebbe invaso «da immigrati dell’Africa subsahariana, assolutamente non gestibili in termini di integrazione. Il 90% di loro non rappresenta una risorsa, bensì un problema. E, prima di ogni altra cosa, dobbiamo pensare alla nostra comunità».
Impossibile pensare ad un caso isolato, a fronte delle rivolte analoghe, che ogni giorno avvengono nelle strutture di accoglienza, in Italia e all’estero, rivolte di cui son zeppe ormai le cronache. Qui l’unico problema vero è dato da quell’”invasione silenziosa”, altrimenti chiamata immigrazione selvaggia ed indiscriminata, cui, per ragioni formalmente misteriose, pare che i leader europei abbiano spalancato le porte del Continente (e dell’Italia in particolare) (fonte: Corrispondenza Romana).