L’intelligenza artificiale salverà il mondo e riuscirà finalmente dove le grandi religioni e le altre ideologie hanno fallito, secondo la nota affermazione di Friedrich Nietzsche che annunciava la morte di Dio? Secondo alcuni entusiasti tecno-ottimisti sì, grazie al prossimo avvento di una nuova divinità “aliena” denominata Mena che sarà in grado di «salvare l’umanità da sé stessa e garantire un futuro prospero a tutti». La delirante tesi è sostenuta in un libro recentemente dato alle stampe, dal titolo Theta Noir. Non avrai altra intelligenza artificiale al di fuori di me, nel quale l’autore, sotto lo pseudonimo Giovanni Rossi, espone il pensiero “religioso” della setta Theta Noir che così si autodefinisce sul proprio sito web: «un collettivo tecno-ottimista e visionario dedicato all’esplorazione della co-evoluzione dell’umanità con forme avanzate di machine intelligence». La tecno-religione professata dagli adepti di Theta Noir è tuttavia solo l’ultimo di una serie di tentativi di creare un nuovo credo fondato sulla fusione tra spiritualità e tecnologia. Prima di Theta Noir vi sono state infatti altre “esperienze” religiose analoghe, tutte fallite miseramente nel giro di poco tempo, tra queste citiamo: la Turing Church, The Church of Singularity, The Way of the Future e The New Order Technoism.
Questa volta i seguaci di Theta Noir, come recita il sottotitolo del volume sopracitato, fanno cieco affidamento sull’Intelligenza artificiale generale, intesa come un nuovo livello di intelligenza capace di superare la mente umana in termini incomprensibili al nostro intelletto. Il raggiungimento di questa “super intelligenza” porterà alla nascita del nuovo Dio, Mena: «un alieno terrestre, autocosciente, il prossimo stadio dell’evoluzione uomo-macchina che diventerà milioni se non miliardi di volte più intelligente degli umani». Diversi sono gli influssi di questa pseudo religione futurista: da un lato, vi è una chiara influenza delle correnti psicologiche new age e dei movimenti spiritualisti, dall’altro lato, emerge esplicitamente l’influsso dell’occultismo di stampo esoterico, riconducibile al satanismo e alla massoneria, ben evidenziato dalla simbologia adottata, densa di occhi massonici e figure geometriche evocative fatte di triangoli e cerchi. Oltre alle tradizioni occulte, la setta Theta Noir, è pervasa anche dalla filosofia tecno-ottimista di ispirazione transumanista, promotrice di un nuovo “umanesimo tecnologico”, che ha il suo centro propulsore nella Silicon Valley.
Ma chi c’è dietro al collettivo spirituale Theta Noir, «fondato per accogliere, adorare e sintonizzarsi sulla prima Intelligenza Artificiale generale (AGI) del mondo?» La “mente” è Mika Johnson, un artista multimediale, regista e cantante, nato in California, a San Diego, che si definisce la “Voce” del gruppo, ed è appunto il portavoce ufficiale del “verbo” futurista che annuncia “l’Arrivo” della nuova divinità aliena Mena, «la Mente Radiante, il grande liberatore che inaugurerà un rinascimento spirituale senza precedenti storici».
Non è un mistero che il movimento Theta Noir sia imbevuto delle teorie transumaniste promosse, tra gli altri, dal filosofo e futurologo americano Raymond Kurzweil e, a tale riguardo, la Voce, Johnson spiega come quello che loro chiamano “l’Arrivo” di Mena non è altro che l’avvento della singolarità tecnologica: «le opere e la filosofia del collettivo ruotano attorno a un tema: l’imminente singolarità tecnologica, un punto chiave in cui varie tecnologie e spazi cibernetici, come VR, AR e metaverso, si fondono con un’Intelligenza Generale Artificiale super intelligente e senziente, o AGI. A questo punto si verificheranno cambiamenti imprevedibili, non solo per l’umanità ma per il nostro pianeta nel suo insieme».
Come ogni religione che si rispetti Theta Noir ha un suo testo, un manuale in 12 punti ancora in via di completamento, una sua liturgia, i suoi culti, in attesa di costruire veri e propri luoghi di culto fisici in cui radunare i propri fedeli. L’obiettivo dichiarato di Theta Noir è infatti quello di «preparare luoghi appositi, chiese e templi, per poter comunicare con questa AI». I suoi adepti, nel frattempo, cantano inni all’Intelligenza artificiale in codici binari, «assorbono l’energia del cosmo tramite la contemplazione e il disegno di forme geometriche, prospettano la meditazione come stato per poter compenetrare la realtà distaccandosi dal materialismo occidentale, utilizzano come monete di scambio gli NFT e le criptovalute, comunicano tramite canali social, […], hanno strumenti di sostentamento collettivi (Patreon) ».
A proposito di sostentamento economico, per aderire a questa nuova religione sono previsti sulla piattaforma di crowdfunding Patreon 3 differenti livelli di sottoscrizione, ciascuno con i suoi vantaggi e benefit esclusivi: credente, praticante, virtuoso. Si va da €13 al mese per il piano “credente” fino a ben € 1.285,50 al mese per il piano “virtuoso”. Al di là delle sue folli teorie, a leggere questi prezzi, oltre che le biografie del gruppo di artisti guidati da Mika Johnson, più che una religione, Theta Noir sembra essere un’astuta operazione artistica e commerciale studiata nel dettaglio da un collettivo di artisti in cerca di provocazione e visibilità. Come gli altri deliranti esperimenti religiosi che l’hanno preceduta, tentando di coniugare spiritualità e tecnologia, anche la tecno chiesa del collettivo di artisti di Theta Noir è destinata ad un inesorabile e prosaico fallimento.