Riscoprire l’Addolorata con Mons. Landucci

CR1789-Foto-02
FONTE IMMAGINE: Edizioni San Paolo (https://www.edizionisanpaolo.it/)
Print Friendly, PDF & Email

Secondo il messale tridentino, il mese di marzo si conclude con la tradizionale festa dei sette dolori di Maria Santissima. È significativo che questa festa introduca la Chiesa nella settimana di Passione, che culminerà con il Triduo Pasquale. Quale momento più propizio allora per riflettere sui dolori della Madonna? Per farlo, ci avvaliamo dell’aiuto del servo di Dio, Mons. Pier Carlo Landucci (1900-1986), fine teologo, autore di molte opere tra le quali senz’altro Maria Santissima nel Vangelo (Edizioni San Paolo, V edizione, 2000) spicca per bellezza ed edificazione dell’anima.

In quest’opera Mons. Landucci, mantenendosi fedele alla narrazione evangelica, effettua uno studio scientifico e rigoroso, mettendo in luce le disposizioni di Maria Santissima nei diversi episodi evangelici e traendone profonde conclusioni sulle sue sublimi virtù. Nella lettura si nota che il fil rouge che unisce tutti gli eventi riguardanti la Madonna è il supremo e costante dolore del suo Immacolato Cuore. Il dolore costante del Sacro Cuore di Gesù per i peccati degli uomini non poteva infatti non avere risonanza anche nell’Immacolato Cuore di Maria, così in perfetta armonia con esso.

Questo articolo si limiterà a rilevare tre esempi di questo dolore, anche in corrispondenza di episodi evangelici che, apparentemente, ricadono al di fuori della Passione in senso stretto, ma che in realtà si riveleranno ad essa strettamente connessi.

Iniziamo con l’Annunciazione e l’Incarnazione del Verbo. Mons. Landucci afferma a p. 65 che il gaudio di Maria Santissima in quei momenti è stato davvero sublime, apparentemente in grado di escludere «ogni ombra di penoso dolore». In fondo, «non si avviava Ella alle altezze della Divina Maternità, alla gloria e alla felicità eterna di Regina del Cielo e della terra?». Ma ciò non impediva al dolore di coesistere sul medesimo sfondo. Infatti, «[…] alla visione dell’immenso tesoro che stava per esserle affidato – il Figlio di Dio di cui sarebbe divenuta Madre – aveva la straziante previsione dello scempio che il mondo e il peccato avrebbero fatto su di Lui. Alla luce delle profezie e delle eventuali opportune illustrazioni divine, Ella sapeva di esser chiamata a diventar madre di colui che si sarebbe immolato per noi sul Calvario, madre del figlio di cui nessuno più grande, più buono, più bello, […] ma di cui pure nessuno più crudelmente calpestato e straziato. […] Madre dunque la più grande, ma anche la più trafitta nel cuore. Trafitta non in un momento solo, ma in tutta la sua vita, dal primo concepimento di Gesù fino al Calvario».

Continua Mons. Landucci affermando che la Vergine, col suo “fiat” divenne« […] la Madre e la Vergine dei dolori: VERGINE DOLOROSISSIMA. E poiché non si può pensare a un cuore più teneramente sensibile del suo e alla previsione d’una spada più trafiggente, si deve vedere in quel “fiat” – in ordine al futuro – il più eroico atto di abbandono in Dio e di offerta dolorosa che si possa concepire sulla terra, dopo l’offerta del Divin Salvatore. Solo per questo, anche prima di ascendere insieme a Gesù l’erta del Calvario, Ella s’incoronò del tragico e fulgente diadema del più alto martirio: quel diadema che dei martiri la rese Regina».

La coesistenza di gaudio e dolore non è un assurdo, se si pensa che anche per noi la consolazione del paradiso non elimina la sofferenza del pellegrinaggio terreno.

Passiamo ora alla nascita del Redentore a Betlemme (pp. 144-148). Anche qui, contrariamente a quanto si pensi, si presenta la dinamica appena vista. Infatti, quando Gesù nacque, il dolore della Madonna emerse ai primi vagiti del neonato Signore: «Era il freddo (si poteva scendere anche a 5-7 gradi sotto zero, ndr.) della notte natalizia che lo pungeva  […] erano l’oscurità della grotta, le ripugnanti esalazioni della stalla, lo sporco delle pareti, il fiato degli animali, quel po’ di paglia preparata nella mangiatoia che lo accoglievano: mentre tutto lo splendore dell’universo raccolto in una sola reggia, non sarebbe stato degno di Lui».

Si può dunque ben dire che, «[…] l’esultanza si congiunse allo straziante dolore, perché realmente essi stavano insieme. Erano un’esultanza e uno strazio d’amore. Era un amore che si accendeva sempre più, davanti alle supreme umiliazioni in cui Ella vedeva immerso Gesù, per nostro bene».

La Vergine Santissima, prosegue Mons. Landucci, «ravvolse dunque il Bambinello nei poveri panni che poté avere a disposizione. E questa cosa che noi diciamo con tanta facilità le dovette ferire il cuore in modo profondissimo, non solo per la povertà di quei panni, ma perché non aveva alcun posto per appoggiare Gesù e per disporre bene quelle fasce, se non le sue ginocchia materne e quel poco di paglia».

Non dovette peraltro sfuggire al luminoso intelletto della Madonna che la deposizione nella mangiatoia di legno era proprio il preludio del legno della Croce: «La Vergine SS. – ben consapevole – adagiandovi Gesù con le sue stesse mani, intonava tale tragico preludio, uniformandosi perfettamente al cuore del Divin Bambino che interiormente si offriva: come un giorno sul Calvario, nell’offerta eroica che Ella farà del Figlio, spiritualmente lo deporrà sopra la Croce e la divina sinfonia della Redenzione raggiungerà la pienezza». Mons. Landucci, nelle pagine successive, mostra chiaramente la coesistenza di letizia e sofferenza nell’animo di Maria Santissima anche in altre numerose circostanze, ma concludiamo la nostra breve disamina con le considerazioni iniziali del servo di Dio circa la Passione di Gesù in senso stretto. «È certo – afferma Landucci – che la Madonna SS. presenziò e partecipò interiormente il più strettamente possibile alle varie fasi della passione di Gesù» (p. 383-384).

È molto edificante vedere come il teologo Landucci associ con molta naturalità il concetto di Corredenzione alla Santissima Vergine. Dice il servo di Dio che la presenza di Maria ai piedi della Croce, testimoniata da S. Giovanni, «svela i disegni di Dio – ai quali conformavasi certo perfettamente la volontà di Maria – di renderla compartecipe interiormente alla divina cruenta immolazione e farla essere, accanto a Gesù Redentore, Corredentrice in armonia alla stretta collaborazione della Madonna con Gesù, dalla nascita, all’offerta, e a tutto lo svolgersi della vita di Lui».

È certo che Maria Santissima era spinta a questo dall’amore materno per il suo diletto Figlio, ma c’è anche un altro motivo, a rifletterci bene, davvero commovente. Infatti, «[…] nella Vergine SS. oltre la tenerissima maternità per Gesù, v’era la spirituale maternità per noi, che la sospingeva all’amorosa riparazione delle nostre colpe e quindi a cercare la più intima compartecipazione alla sofferenza di Gesù, che Ella sapeva tutta rivolta alla nostra santificazione». Mons. Landucci conclude le sue considerazioni generali affermando che la Vergine SS. fu la mediatrice prima e più alta della passione di Gesù e che, a differenza di altri santi, Ella la lesse, «non in un racconto scritto, ma nel libro vivo di Gesù palpitante e straziato lì davanti a Lei; e il cuore con cui la rivisse fu il suo, materno e immacolato, inondato di grazia. E se la Madonna in tutta la vita, ma specialmente dall’Annunciazione in poi, fu l’“Addolorata”, oltre che per tanti dolori presenti, perché sempre ebbe davanti alla mente e al cuore la futura dolorosa fine del suo Divin Figliolo, quanto più non lo fu allora che ne ebbe presente la realtà, superiore a ogni previsione?».

Ben a ragione San Leopoldo Mandic afferma (L’Immacolata Concezione, in Bollettino francescano, 1916, 15, p. 160): «Lei ci ha misticamente generati ai piedi della Croce attraverso il più atroce martirio che cuore di madre abbia mai conosciuto. Noi siamo veramente figli delle sue lacrime». Con queste riflessioni concludo augurando a tutti un Santo Triduo, in compagnia della Vergine Maria, invocandola, particolarmente in questo momento storico, col titolo di “Addolorata”.

Iscriviti a CR

Iscriviti per ricevere tutte le notizie

Ti invieremo la nostra newsletter settimanale completamente GRATUITA.