Occupa suolo pubblico: “sfrattata” la Madonna di Publier

Madonna
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MadonnaE’ sconcertante constatare ogni volta quanto venefica sia l’overdose d’ideologia, che scorre nel sangue dei neogiacobini francesi (e non solo): schegge impazzite pronte a tutto, pur di affermare ovunque l’unico loro principio, quello del laicismo universale. L’ennesimo esempio giunge dal tribunale amministrativo di Grenoble, che ha condannato il Comune di Publier, nell’Alta Savoia, a rimuovere immediatamente la statua in marmo bianco della Vergine Maria, recante la scritta «Nostra Signora del Lago di Ginevra veglia sui Tuoi figli», posta in un parco pubblico cittadino dal 2011, quando venne acquistata dall’amministrazione municipale, senza passare dal consiglio comunale. I guai cominciarono subito: ad esser criticata fu dapprima la spesa sostenuta, 23.700 euro per un paese di 6.500 abitanti. In realtà, nel mirino v’era ciò di cui quella statua era ed è simbolo. Così ecco il ricorso presentato da un militante dell’Associazione del Libero Pensiero, ritenutosi leso nel proprio laicismo dall’effigie della Madre di Dio. Un primo ordine di rimozione giunse nel gennaio 2015, sempre ad opera del tribunale di Grenoble. Ed ora il secondo ordine, lo scorso 24 novembre.

Non solo: il primo cittadino dovrà pagare una sanzione di 100 euro per ogni giorno trascorso senza aver ottemperato all’assurda sentenza. Assurda, tuttavia basata su di un preciso, benché bislacco capo d’imputazione, compatibile con una mente rivoluzionaria quale quella di un Louis Antoine de Saint-Just dei nostri giorni: quello di una malintesa «violazione del principio sulla separazione tra Stato e Chiesa».

A denunciare l’accaduto, è stato il sindaco, Gaston Lacroix: benché di Sinistra, aveva pur tentato il tutto per tutto, cedendo alla parrocchia il terreno ov’era installata la statua e vendendo questa ad un’associazione culturale religiosa. Niente da fare, tutto ciò non è bastato: perché quel giudice, così zelante, ha osservato come il tutto insistesse su suolo pubblico; da qui la formulazione del capo d’accusa. Ora il primo cittadino ha annunciato di voler dare seguito a quanto imposto dal magistrato, sostenendo di non essere «sordo alle decisioni del tribunale» ed aggiungendo di essere anzi «un eletto repubblicano, garante della laicità». Un’altra anima piegatasi, con professione di fede secolarista e canto della “Marsigliese”, ai capricci del Leviatano, che di volta in volta veste i panni del politico o del togato, dell’intellettuale o del docente, del medico o del giornalista, tutti comunque e sempre allineati al pensiero unico dominante.

La statua della Madonna è stata dunque sfrattata: presto avverrà il trasloco in un terreno di proprietà privata. E da lì continuerà a vegliare sui propri figli (M. F.).

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