La cerimonia pagana in Vaticano è stata solo l’inizio delle attività irreverenti che avranno luogo durante il Sinodo

WhatsApp-Image-2019-10-05-at-22.05.26-768×733
Print Friendly, PDF & Email

(Pan-amazon Synod Watch – 14 ottobre 2019) Adesso ne sappiamo di più su cosa sia accaduto dopo la cerimonia pagana del “Pago à la tierra” (“Tributo alla Terra”) avvenuta nei giardini vaticani sotto gli occhi di Papa Francesco.

La sera successiva, sabato 5 ottobre, il gruppo di “indigeni” dell’Amazzonia – che indossavano piume, magliette e scarpe sportive alla moda – si sono recati assieme ai loro amici presso la chiesa di Santa Maria in Traspontina, nel mezzo di Via della Conciliazione, per una veglia di preghiera per il Sinodo che si sarebbe aperto l’indomani.

Ma quello non è stato l’unico evento degno di nota sulla Via che da Castel Sant’Angelo e il Tevere porta alla Basilica di San Pietro. Lunedì 7 ottobre, la prima europea di “Maleficent-la Signora del male” ha avuto luogo nel nuovo gigantesco Auditorium situato all’inizio di Via della Conciliazione affollata dai fan che indossavano il copricapo con le corna tipico della regina malvagia.

Un evento è stato religioso, l’altro ovviamente molto secolare, ma comune denominatore è stata la confusione sulla natura del bene e del male, della verità e dell’errore.

A Santa Maria in Traspontina, la coperta multicolore utilizzata in Vaticano è stata dispiegata ai piedi dell’altare, a sua volta ricoperto con una rete artigianale; all’interno del santuario erano visibili altre reti arcobaleno. Un rituale per la Pachamama – “Madre Terra” – è stato inscenato una seconda volta dopo che gli oggetti che troneggiavano nei giardini vaticani erano stati portati in processione e reverenzialmente messi sulla coperta al ritmo di una danza rituale.

Tra questi oggetti vi era almeno una delle due figurine di legno raffigurante una donna incinta nuda e accovacciata vista il giorno prima: un simbolo della fertilità pagana o una “Madonna dell’Amazzonia” nuda, sulla quale John-Henry Western di LifeSiteNews ha detto “sinceramente non sapevo cosa fosse peggio”, perché “in entrambi i casi è qualcosa di totalmente scandaloso”.

Una giovane donna snella, vestita con dei pantaloni attillati, è stata quindi trasportata su una barca di legno, attraverso la navata centrale, verso la coperta portata da nativi amazzonici.

Il filmato dell’evento pubblicato dalla REPAM (la Rete Panamazzonica presieduta dal cardinale Claudio Hummes, uno degli organizzatori chiave del Sinodo), mostra poi il gruppo prostrato attorno alla coperta, con sullo sfondo probabilmente il Santissimo Sacramento. Comunque, le candele sull’altare maggiore erano state accese per l’evento e la cerimonia è stata presieduta dal cardinale Pedro Barreto, che ha proclamato: “Questa sera, il paradiso è sulla terra”.

La giovane donna sulla barca di legno era la stessa che aveva danzato lungo il corridoio con quello che sembrava essere il Nuovo Testamento.

In una cappella laterale di Santa Maria in Traspontina è stato posto un poster per mostrare che “tutto è collegato” (Laudato sì). In esso si vede la foto di un piccolo mammifero mentre succhia il seno di una donna indigena nuda che sull’altro braccio porta un bambino.

La foto si dispiega in tre parti collegate da frecce, la prima parte dal “Yo”, “Io”, e conduce verso l’ “Otro-Yo”, l’ “Altro-Io”, cioè il bambino. Forse per mostrare che gli indios sono elementi di una comunità che dimentica la differenza tra “io” e “tu”? Un’altra freccia porta poi alla terza parte “Otro Naturaleza Cosmo” (“l’Altro, Natura, Cosmo”), rappresentato dal lattante di diversa specie.

La chiesa era inoltre decorata con i ritratti di alcuni “martiri” come Xicão Xukuru, capo dei Xukuru di Ororubá nel Pernambuco, che tentò di far rivivere antichi rituali scomparsi “a causa dell’uomo bianco” e che venne ucciso.

Ora è possibile farsi un’idea ancora più chiara di come potrebbe essere quel “rito amazzonico” evocato il primo giorno del Sinodo, lunedì 7 ottobre. Se la cerimonia alla Pachamama nei giardini Vaticani era stato un assaggio, quello in Santa Maria in Traspontina sembrava un esperimento più avanzato con, va da sè, le donne nei ruoli principali.

Tutti sono stati invitati a unire le mani e ad elevarle al cielo per cantare il “Padre nostro dei martiri” (ovvero gli indigeni “martirizzati” dagli uomini bianchi in Amazzonia, non i martiri della fede).

Il Padre Nostro dei martiri è apertamente rivoluzionario. Ecco la traduzione:

“Padre nostro, dei poveri emarginati,

Padre nostro, dei martiri e dei torturati …

Sia santificato il tuo nome tra coloro che muoiono difendendo la vita.

Il tuo nome è glorificato quando la giustizia è la nostra misura.

Il tuo regno è un regno di libertà, fraternità, pace e comunione.

Maledetta la violenza che divora la vita attraverso la repressione …

———————————-

“Vogliamo fare la tua volontà, tu sei il vero Dio della liberazione …

Non seguiremo dottrine corrotte dal potere oppressore …

Ti chiediamo il pane della vita, il pane della sicurezza, il pane delle moltitudini…

Il pane che porta l’umanità, che costruisce l’uomo piuttosto che i cannoni …

———————————–

“Perdonaci quando, per paura, restiamo in silenzio di fronte alla morte …

Perdona e distruggi i regni in cui la corruzione è la legge più forte.

Proteggici dalla crudeltà, dagli squadroni della morte, dall’impero …

Padre nostro, rivoluzionario, compagno dei poveri, Dio degli oppressi

Padre nostro, rivoluzionario, compagno dei poveri, Dio degli oppressi

———————————–

“Padre nostro, dei poveri emarginati,

Padre nostro, dei martiri e dei torturati … “

 

Maleficent su Via della Conciliazione

I fedeli cattolici potrebbero essere scioccati dalle preoccupanti informazioni che provengono da Roma. Ma come non essere colpiti dall’anteprima europea di Maleficent, la Padrona del Male, ultimo film della Disney, andata in scena sulla Via della Conciliazione all’ombra di San Pietro a Roma, lunedì 7 ottobre, solo un giorno dopo l’apertura ufficiale del Sinodo dell’Amazzonia?

Tanto più considerando che il sequel del film della Disney del 2014, Maleficent – una rilettura di La bella addormentata dal punto di vista della madrina malvagia – era stato originariamente programmato per la primavera del 2020…

Il film è stato presentato in anteprima con sei mesi di anticipo in un luogo e in un momento che non potevano essere più simbolici, con la Basilica di San Pietro chiaramente sullo sfondo. L’anteprima di gala si è tenuto alla presenza di Angelina Jolie – “Malefica” – e Michelle Pfeiffer, che interpreta la “Regina Ingrith”, madre della “Principessa Aurora”, il cui imminente matrimonio con “Il Principe Filippo” suscita in questo sequel una nuova inimicizia tra le due donne.

Una grande folla si è radunata per vedere le due attrici arrivare trionfalmente all’Auditorium. Molti curiosi indossavano le corna caratteristiche della protagonista del film. Nella storia originale di La bella addormentata era l’incarnazione del male. Ma Maleficent 1 aveva già spiegato nel 2014 che la madrina malvagia aveva sofferto molto e che c’erano in lei dei lati positivi.

La critica ha salutato il sequel come un film molto “femminista”, preoccupato con la “diversità” e l’ambiente. Maleficent mette in scena sia l’opposizione tra le due donne che la loro alleanza.

“Il film continua ad esplorare le complesse relazioni tra la strega e la futura regina, mentre stringono nuove alleanze e affrontano nuovi avversari nella loro lotta per proteggere le loro terre e le creature magiche che vi abitano”.

Bene e male non si scontrano più, ma cooperano per salvare la terra e la biodiversità. Questo è il messaggio. Forse è anche un segno, visto che 48 ore prima, a soli 120 metri da lì, indios cattolici si prostravano di fronte a statuette pagane, in una chiesa in cui Nostro Signore è presente nella Santissima Eucaristia.

 

Traduzione a cura di Pan-Amazon Synod Watch

Iscriviti a CR

Iscriviti per ricevere tutte le notizie

Ti invieremo la nostra newsletter settimanale completamente GRATUITA.