Mentre il governo Meloni annuncia una commissione d’inchiesta sul Covid-19, un documento presentato al Senato degli Stati Uniti afferma che ci sarebbero le “prove sostanziali” che il coronavirus abbia la sua origine nel laboratorio cinese di virologia di Wuhan. I membri repubblicani della Commissione sanitaria del Senato hanno esaminato centinaia di studi sulle origini del Covid e, dopo aver sottolineato la mancanza di “prove critiche” che dimostrino che il virus è passato naturalmente dagli animali all’uomo hanno scritto: «Sembra ragionevole concludere che la pandemia Covid-19 sia stata, molto probabilmente, il risultato di un incidente legato alla ricerca».
Un’accurata ricostruzione storica degli eventi relativi all’origine e alla diffusione del virus SARS-CoV.2. è stata proposta dal prof. Roberto de Mattei nello studio Le origini misteriose del coronavirus (Edizioni Fiducia, 2021), tradotto in francese dalle Edizioni Reinharc. Lo storico conferma la tesi su cui convergono gli studi scientifici più recenti: il virus è stato costruito in Cina, e indipendentemente dalle modalità della sua “fuga” dal laboratorio, ha tutte le potenzialità e le caratteristiche per essere utilizzato come arma biologica.Anche il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Giorgio Palù, in un’intervista rilasciata il 19 aprile 2022 al Corriere della Sera, aveva ribadito la possibilità che a scatenare la pandemia di coronavirus fosse stato un virus fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan. Secondo il presidente di Aifa, «il ceppo prototipo di Wuhan, quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, e tutte le varianti che ne sono derivate, anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale, presentano una caratteristica affatto peculiare», Si tratterebbe, nello specifico, di una sequenza di 19 lettere inserita nel «gene che produce la proteina Spike», ovvero quella che di cui il virus si serve per attaccare la cellula da infettare, «appartenente ad un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali, sinora sequenziati». Secondo Pelù, «la probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione. Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia».