Fra alcuni mesi si terranno in Portogallo delle elezioni regionali ritenute molto importanti da alcuni osservatori, in quanto suscettibili di modificare totalmente il quadro politico del Paese. A settembre/ottobre si voterà infatti a Madera, Regione Autonoma di circa 300mila abitanti, il cui presidente dal 2015 è l’ex sindaco della capitale Funchal Miguel Albuquerque, del Partito Socialdemocratico (PSD) che, nonostante il nome, è attualmente il principale partito conservatore di centro-destra del Portogallo. Alle ultime elezioni legislative, che si sono tenute il 30 gennaio 2022 in via anticipata a causa dell’instabilità politica causata dalla coalizione rosso-verde al Governo, il PSD è risultato il secondo partito più importante raccogliendo il 27,7% dei voti.
La terza formazione politica a livello nazionale è Chega!,che in portoghese significa Basta!, movimento nato da soli quattro anni che è riuscito a eleggere nell’attuale Camera ben 12 deputati – da uno che ne aveva nella precedente legislatura – raccogliendo al di fuori di ogni pronostico il 7,15% dei voti. Il suo leader André Ventura è stato ricevuto il 7 febbraio dal Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, un buon politico cattolico stimato dalla maggior parte della popolazione, che gli avrebbe rivolto un messaggio promettente: «siate pronti ad essere Governo e a cambiare il Portogallo!» (post pubblicato nello stesso giorno sul profilo personale Facebook di Ventura nonché sulla pagina ufficiale di Chega!).
Reduce dal recente congresso nazionale di Santarém che lo ha confermato alla guida del movimento sovranista e conservatore lusitano con una mozione ambiziosamente intitolata “Un governo senza corruzione per il Portogallo”, il giovane avvocato ha quindi dichiarato ad uno dei più diffusi portali informativi nazionali: «le elezioni regionali a Madera saranno il primo test della nuova realtà della destra in Portogallo [perché] è giunto il momento per l’area non-socialista di trovare piattaforme di intesa, per costruire il governo alternativo di cui ha parlato Marcelo Rebelo de Sousa» (Ventura garante ao PR que pode ser alternativa ao Governo, in RTP Notícias, 7 Fevereiro 2023).
Secondo quanto affermato dal presidente della Regione Autonoma Albuquerque, il PSD si dovrebbe presentare alle prossime regionali in coalizione con il centrista Partito Popolare (CDS-PP), tentando di rinnovare così la coalizione che governa Madera dal 2019. Il fatto è che il CDS-PP è letteralmente crollato alle ultime politiche, riducendo di quasi due terzi i suoi voti e passando a livello nazionale dal 4,2% del 2019 all’1,6% del 2022. Il Partito Popolare non sarebbe dunque assolutamente in grado di assicurare la vittoria ai socialdemocratici che, quindi, secondo alcuni osservatori si starebbero preparando ad un’alleanza inedita con Chega!. Se tale circostanza sarà confermata alle prossime regionali, tanto più se si arriverà a Madera a una affermazione dell’area non-socialista come l’ha definita Ventura, si determinerebbero le condizioni per un cambio di maggioranza politica nel Governo di Lisbona, con il coinvolgimento per la prima volta da oltre mezzo secolo di un partito di destra alla guida del Paese.
Secondo osservatori di varie tendenze, infatti, il logoro governo socialista di António Costa, da otto anni alla guida del PS e sette alla guida dell’esecutivo nazionale, non sarebbe in grado di portare a termine la legislatura e, con un Portogallo in perdurante stallo economico-politico il rinnovamento nelle istituzioni potrebbe dare quello scossone in grado di rimettere in moto processi virtuosi. Molto dipenderà anche dall’esito delle prossime elezioni europee, in programma nel maggio/giugno 2024, nelle quali Chega!, che fa parte del gruppo sovranista Identità e Democrazia (ID) al quale aderiscono fra gli altri anche la Lega e il Rassemblement National, prevede di ottenere, secondo Ventura, il «miglior risultato della sua storia politica». Insomma, sembra proprio che i portoghesi stiano per dire Basta! all’ideologia, al clientelismo e, soprattutto, alle derive etiche che le sinistre, liberali e socialcomuniste, stanno imponendo al Paese, oltretutto senza avere neanche i voti…