Il pellegrinaggio ad Petri sedem del 28-30 ottobre

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Da venerdì 28 a domenica 30 ottobre si è tenuta a Roma una serie di eventi in occasione del quindicesimo anniversario del Motu Proprio di Benedetto XVI, Summorum Pontificum, del 7 luglio 2007, che liberalizzò la celebrazione della Santa Messa secondo il Rito Romano Antico. Dopo un convegno in cui hanno preso la parola oratori provenienti da diverse parti del mondo, la sera del primo giorno si sono tenuti i Vespri solenni al Pantheon, presieduti da S.E.R. card. Matteo Zuppi, neo-presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), con la partecipazione di numerosi fedeli, tra i quali moltissimi giovani, che hanno riempito senza difficoltà l’intera Basilica di Santa Maria ad Martyres. Non meno partecipate sono state l’Adorazione e il Pellegrinaggio del giorno seguente. Ad un’ora dall’inizio dell’Adorazione, i fedeli presenti in Basilica potevano assistere, edificati, ad un susseguirsi di Sante Messe celebrate in Rito Antico agli altari laterali da diversi sacerdoti. Alle 9:30 si è svolta l’Adorazione Eucaristica nella Basilica dei Santi Celso e Giuliano, a pochi passi da Castel Sant’Angelo, con la recita dei Misteri Gloriosi del Santo Rosario coram Sanctissimo. Alle 10:30, il Populus Summorum Pontificum, si è incamminato in pellegrinaggio verso la Sede di Pietro, intonando le Litanie dei Santi e canti popolari come “Lauda Jerusalem” e “Noi Vogliam Dio”, per poi concludere con il Credo Apostolico poco prima di entrare nella Basilica di San Pietro.

Ha avuto quindi inizio la Santa Messa Solenne, celebrata all’altare della Cattedra, da mons. Marco Agostini, Cerimoniere Pontificio, con don Vilmar Pavesi e don Dimitri Artifoni, della Santissima Trinità dei Pellegrini, come Diacono e Suddiacono. Secondo le stime, hanno assistito alla Santa Messa circa 1.700 pellegrini, convenuti da tutto il mondo, oltre a tantissimi sacerdoti, religiosi e religiose, di diversi Ordini ed Istituti. Ha presenziato anche, in prima fila, S.E.R. il card. Walter Brandmüller. La solennità del momento è stata particolare, considerata la bellezza dei canti, eseguiti con organo e la suggestiva scultura di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) al centro della quale si stagliava la colomba dello Spirito Santo, appena sopra alla Cattedra vescovile appartenuta a San Pietro e sostenuta, come ricordato successivamente da mons. Agostini, dai quattro principali dottori della Chiesa: sant’Agostino, sant’Ambrogio, sant’Atanasio e san Giovanni Crisostomo. Il Santo Vangelo ha ricordato ai pellegrini l’episodio in cui Nostro Signore consegna a San Pietro le chiavi del Regno dei Cieli, affidando a lui, e tutta la Chiesa, la grande promessa: «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli Inferi non prevarranno su di Essa».

Un grande monito, mai ripetuto abbastanza, che ci ricorda la forza della Chiesa, che non potrà mai essere distrutta, per quanto duri possano essere gli attacchi, per quanto forte possa essere la tempesta che imperversa. L’omelia di Mons. Agostini è stata un messaggio di speranza per la Chiesa, in particolar modo, per i pellegrini fedeli alla forma rituale restaurata da san Pio V (1504-1572), prendendo spunto proprio dalla struttura bronzea del Bernini. Suggestiva è stata la descrizione dei giochi di luce che, vincendo le tenebre della notte, discendevano a mo’ di cascata fino a lambire il grande altare, ormai sottratto alla vista dei fedeli, che si trovava appena sotto alla Cattedra.Il 31 ottobre, alle ore 11:00, mons. Patrick Descourtieux ha celebrato la Santa Messa Solenne conclusiva nella Parrocchia della Santissima Trinità dei Pellegrini alla presenza di una moltitudine di fedeli tale che, secondo quanto riportano i testimoni, alcuni hanno dovuto seguire la Santa Messa nell’anticamera d’ingresso della Parrocchia. Il pellegrinaggio ad Petri Sedem ha confermato la vitalità della liturgia tradizionale, perfetta espressione della lex credendi della Chiesa.

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