(Tommaso Monfeli) Nei giorni 16 e 17 maggio 2019 si è svolto a Roma, nell’Università Angelicum, Il Rome Life Forum, organizzato dall’associazione Voice of the Family e dedicato al tema “La città dell’uomo contro la città di Dio. Ordine unico globale contro Cristianità“, con la partecipazione di religiosi ed insigni studiosi provenienti da varie parti del mondo.
Dopo i saluti iniziali, il congresso è stato aperto dal card. Willem Jacobus Eijk, arcivescovo metropolita di Utrecht, con una relazione dal titolo “La teoria del gender: una minaccia per la famiglia e la proclamazione della fede cristiana“. Dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato all’eleborazione delle teoria gender, ed in particolare il ruolo avuto a tal fine dal femminismo, il cardinale ha fatto notare che il corpo umano non è un dato bruto ma, appartenendo all’essere della persona umana, ha i suoi fini e significati che questa stessa non può cambiare. L’uomo e la rappresentano due partecipazioni diverse e mutuamente complementari nella stessa natura umana. Questa complementarietà non concerne una differenza di perfezione o rango, ma il loro ruolo reciproco nella procreazione. La teoria del gender, per il distaccamento quasi totale del genere dal sesso biologico, contraddice radicalmente l’insegnamento della Chiesa che il rapporto sessuale ha il suo posto solo fra un uomo e la donna dentro il matrimonio e deve essere sempre aperto alla procreazione. Infine, a teoria del gender impedisce la proclamazione della fede cristiana di per sé, minando i ruoli del padre, della madre, degli sposi, del matrimonio e del rapporto fra figli e genitori.
Ha preso poi la parola il Prof. Roberto de Mattei, Presidente della Fondazione Lepanto, con una relazione dal titolo “Mysterium iniquitatis: dal Nuovo ordine mondiale al caos globale”. L’antitesi posta da Sant’ Agostino tra la città di Dio e la città del diavolo è la chiave per comprendere il mistero d’iniquità ( 2 Ts 2, 7) che opera nella storia. Le due città si confrontano sulla terra come due eserciti: il loro fine è l’annientamento reciproco. La globalizzazione del caos concretizza l’ultima fase storica dell’attacco plurisecolare lanciato dalle forze anticristiane contro la Chiesa e la civiltà cristiana. Ma la marcia auto-distruttiva della Rivoluzione è destinata a infrangersi contro un resto di verità e di bene che costituisce il principio e il presupposto della sua sconfitta. La nostra non è dunque una battaglia senza speranza. Chi non spera desiste dalla lotta e chi continua a combattere lo fa perché è animato dalla speranza, la virtù che illumina le tenebre della notte. Il Signore accende la speranza nei cuori di chi spera in Lui; e chi spera lo fa perché ha già ricevuto il dono della speranza.
E’ stata poi la volta di John-Henry Westen, cofondatore ed editore del portale LifeSiteNews: “Trovare la speranza nel mezzo della rivoluzione”. Nella nostra epoca, sembra che siamo arrivati al picco della rivoluzione. Dove trovare allora un barlume di speranza? I più grandi santi hanno pregato di vivere questi tempi, quelli della battaglia decisiva tra il Regno di Nostro Signore e quello di Satana. La battaglia è appena iniziata e la realtà più devastante dei nostri giorni è la crisi di fede dentro la Chiesa, dove aumenta la confusione. La nostra speranza è riposta in Maria, che sta preparando il suo esercito, come ha scritto san Luigi Maria Grignon de Montfort, e schiaccerà la testa al dragone infernale e che a suor Lucia di Fatima ha annunciato che lo scontro decisivo sarà proprio quella riguardante il matrimonio e la famiglia. A noi tocca il compito di combattere umilmente con le armi della messa quotidiana, del rosario quotidiano e della devozione a Nostra Signora.
In un video proiettato in sala, Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliario di Astana, ha parlato della disperazione della città dell’uomo senza Dio. La caratteristica distintiva della città senza Dio è la sostituzione della volontà di Dio con quella della creatura (satana o l’uomo), la sostituzione dell’autorità di Dio con quella della creatura (satana o l’uomo). In definitiva è la sostituzione della regalità di Dio e concretamente di Gesù Cristo, con la regalità di satana o degli uomini atei e senza Dio. Il regno o la città, che è contro e senza Dio, è guidata dalla sua logica intrinseca alla tirannia dell’egoismo, del narcisismo, e conduce ad una società di crudeltà, di spietatezza, senza affetti, priva dell calore di una vera umanità. Invece, l’ordine perfetto della città terrestre si realizza quando Dio e Cristo regnano sulla società
Anthony Murphy, fondatore ed editore del giornale Catholic Voice e direttore dell’istituto Lumen Fidei, ha ricordato che l’Irlanda era uno dei paesi europei più cattolici, ma si è arrivati in breve tempo all’introduzione del divorzio, dei matrimoni omosessuali e di recente, lo scorso anno, anche dell’aborto. Lo studioso punta il dito contro il liberalismo ed il socialismo. Liberali e socialisti controllano oggi l’istruzione pubblica ed altre istituzioni e sono riusciti ad infiltrarsi a tutti i livelli nella Chiesa, così che le masse ricevono solo il loro distruttivo messaggio. Ciò purtroppo ha fatto sì che anche le gerarchie ecclesiastiche irlandesi siano state troppo deboli nell’opporsi alle derive antropologiche in corso. L’unica soluzione alla situazione attuale è che la Chiesa in Irlanda torni a prendere sul serio la questione della salvezza delle anime e che i vescovi ascoltino la voce dei cattolici fedeli, che gridano a loro in preghiera di essere guidati verso la patria celeste.
Steven Mosher ha dedicato il suo intervento ad analizzare la situazione dei cattolici e delle minoranze religiose in generale in Cina, dopo l’accordo raggiunto nel settembre 2018 tra la Chiesa cattolica ed il regime comunista cinese. L’accordo segreto sino-vaticano, che avrebbe dovuto fornire una qualche protezione alla Chiesa cattolica nel paese, viene perversamente usato dalle autorità comuniste per schiacciare la Chiesa sotterranea, I comunisti hanno iniziato ad arrestare i resistenti ed a demolire le loro chiese ed i santuari, mentre neppure il fatto di unirsi all’Associazione Patriottica mette al riparo dall’azione del governo. L’accordo sino-vaticano non è la causa diretta della persecuzione, ma ha certamente aggravato la situazione.
Il padre Kevin O’Reilly OP, domenicano della provincia irlandese, ha dedicato il suo intervento al tema “Sacrificate sacrificium iustitiae”. Il sacrificio, atto esterno della virtù di religione, è un segno di riconoscimento della totale dipendenza dell’uomo da Dio suo creatore. A causa dell’oscuramento dell’intelletto dovuto al peccato originale, l’apprezzamento della legge naturale da parte dell’uomo è caduto nel dimenticatoio. Da qui la necessità per Dio di rivelare la vecchia legge, con i dieci Comandamenti, mettendo fine alla necessità di offrire sacrifici di sangue. Queste considerazioni ci aiutano a vedere la differenza tra il sacrificio cattolico e quello praticato nelle società non cristiane, con particolare riferimento all’Occidente secolarizzato, dove l’aborto si presenta come una moderna forma di sacrificio umano.
Il dott. Alan Fimister, professore di teologia nel seminario San Giovanni Vianney a Denver, in Colorado, ha parlato della sfida posta da Sant’Agostino col suo libro La città di Dio, scritta in risposta al sacco di Roma da parte dei Visigoti nel 410 d.C. L’approccio di Sant’Agostino al problema posto dal paganesimo a lui contemporaneo è servito a risolvere la confusione che si era diffusa nei secoli precedenti tra gli interessi temporali dell’Impero Romano e gli interessi eterni della Chiesa. La teologia della storia e la società umana che ne risulta è diventata la carta della Cristianità medioevale. L’oscuramento di elementi chiave di questo insegnamento da parte di vari falsi concetti moderni ha fatto smarrire la retta via a molti cattolici. Il loro recupero è una condizione essenziale per restaurare omnia in Christo.
Padre Linus Clovis, direttore del Segretariato per la famiglia e la vita di Santa Lucia, ha dedicato il suo intervento al tema Salve Regina, Mater misericordiae. Clovis ha ricordato un discorso profetico dell’allora cardinale Wojtila del 1976: “Stiamo assistendo al più grande confronto storico che l’umanità abbia mai attraversato….stiamo assistendo allo scontro finale tra la Chiesa e l’anti chiesa, tra il Vangelo e l’anti vangelo…”. Lo scontro diè adesso aperto, su materie che una volta sembravano definite una volta per tutte dall’alba dell’umanità: sessualità, famiglia, matrimonio. Ma in questa opprimente oscurità, è bene ricordare che non è mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e a Maria”.
Il cardinal Janis Pujats, arcivescovo emerito di Riga, in Lettonia, in un videomessaggio, ha affermato che la famiglia è un santuario o deposito di tesori spirituali, che deve essere protetta e difesa perché può essere distrutta e saccheggiata dal grande rapinatore che conosciamo come Satana. E sembra che oggi questo grande rapinatore sia intensamente all’opera, perché gli Stati stanno legalizzando i matrimoni dello stesso sesso l’uno dopo l’altro e molte persone si perdono a causa dei peccati sessuali. Ma la Sacra Scrittura ci dice che per tali comportamenti Dio punì il popolo di Sodoma col fuoco e se vogliamo andare in Cielo, dobbiamo osservare i comandamenti divini.
Il cardinale Walter Brandmueller, ha parlato del processo storico che ha portato all’emanazione dell’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI nel 1968. Humanae vitae è uno straordinario esempio di come si svolge il processo della paradosis, ovvero della trasmissione della dottrina nella Chiesa: nella ricezione, adozione e trasmissione della verità di fede. Ciòche viene ricevuto, nell’essere adottato e trasmesso risponda, con una più profonda comprensione ed espresso con maggiore precisione, pur rimanendo identico a se stesso. In tutto ciò la contraddizione tra ieri e oggi è impossibile: è lo Spirito Santo che agisce nella Chiesa di Gesù Cristo a guidare questo processo di paradosis. È lui a far sì che la fede della Chiesa si sviluppi nel tempo, proprio come la persona adulta continua a essere identica al bambino che è stata in passato.
Il Convegno è stato chiuso dall’intervento del cardinale Raymond Leo Burke, patrono dell’Ordine di Malta. Il cardinale Burke, nella sua relazione, ha spiegato che Dio ci incontra, e ordina le nostre vite per il bene, nella famiglia e nella patria e che è necessaria quella parte della pietà che è chiamata patriottismo, aggiungendo che l’amore per il proprio paese non è un peccato ma, ha spiegato, è incluso nel Quarto Comandamento. Il cardinale ha paragonato l’orgoglio peccaminoso che ispira il perseguimento di un singolo governo globale a quello dei nostri antichi antenati, dopo il Diluvio, che pensavano di poter unire il cielo con la terra solo con le loro forze, costruendo la Torre di Babele. (Tommaso Monfeli)