Fondazione Lepanto: Università d’estate a Subiaco sulle radici cristiane dell’Occidente 

Fondazione Lepanto: Università d’estate a Subiaco sulle radici cristiane dell’Occidente
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Dal 27 al 30 luglio 2023 si è tenuta la VIII edizione dell’Università d’estate, organizzata dalla Fondazione Lepanto nella splendida cornice del Monastero di Santa Scolastica a Subiaco sul tema del Ritorno alle radici dell’Occidente cristiano. Bisogna premettere che il presente resoconto non renderà giustizia né della densità, né tantomeno della profondità degli interventi di tutti i relatori, ognuno dei quali con una propria specificità ed originalità.

I lavori si sono aperti con un intervento del prof. Roberto de Mattei, che ha parlato delle impostazioni riduzionistiche che tendono a ridefinire il concetto di “Occidente” e il modo in cui, al contrario, tale termine andrebbe inteso dal punto di vista cattolico. Tali impostazioni possiedono certamente degli elementi di verità, ma il relativismo e materialismo di cui sono impregnate non le rendono sufficienti ad esaurire il significato profondo di “Occidente” che non può fare a meno della verticalità che ha in Dio il suo principio e fine. 

Nel successivo intervento il dott. Rodolfo de Mattei, ha parlato delle possibili minacce dell’intelligenza artificiale, in particolare nella sua accezione “forte”, che ha la pretesa di eguagliare, se non superare, l’intelligenza umana con lo scopo, prettamente transumanista, di dare all’uomo quelle caratteristiche di impassibilità, felicità ed immortalità che utopicamente lo renderebbero come Dio.

La prima giornata di lavori è stata conclusa dal  dott. Marco Ferrazzoli, giornalista ed esperto di comunicazione, già capo dell’ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il quale ha condotto, tramite l’utilizzo di immagini esemplificative, un excursus sul “presentismo”, sottolineando da un lato le principali contraddizioni dell’approccio che l’Occidente moderno ha per diversi temi di rilevanza tra i quali la vita, la morte, la libertà e la pace, dall’altro il rapporto patologico che ha con il tempo, percepito come un fluire ineluttabile e inafferrabile di un eterno presente.

Il 28 luglio, i lavori sono stati aperti da una relazione del prof. Lorenzo Gasperini che ha esposto la lezione aristotelica e cristiana del filosofo belga Marcel de Corte (1905-1994), evidenziandone l’importanza alla luce della attuale crisi della Chiesa Cattolica, innescata dal modernismo che ha alacremente lavorato per diffondere una concezione relativista della conoscenza: ciò tanto al livello delle realtà naturali, quanto della verità morale e teologica. La relazione si è portata anche sulla particolare critica del filosofo all’idea di realtà e di conoscenza sottesa alla rivoluzione scientifica, con la sua pretesa di ridurre il reale ad un mero prodotto del pensiero, misurabile e controllabile.

Nella stessa mattinata è giunta quindi la visita del Presidente della Camera, l’on. Lorenzo Fontana che, dopo aver portato i suoi saluti ai convenuti, ha condotto un appassionato intervento sull’importanza del tema trattato, offrendo anche una personale testimonianza di fede ed esortando i presenti a trarre il più possibile frutto dalle occasioni spirituali e formative fornite dall’iniziativa della Fondazione. Assieme a lui sono intervenuti anche il sindaco di Subiaco, Domenico Petrini e l’abate ordinario di Subiaco, dom Mauro Meacci O.S.B che hanno a loro volta richiamato l’importanza della difesa delle radici cristiane dell’Europa.

Il successivo intervento è stato quello del prof. Umberto Galeazzi, accademico emerito della Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino, che ha svolto un’introduzione alle basi del pensiero dell’Aquinate, essenziale per un vero ritorno alla Cristianità, mettendone in luce gli aspetti più salienti e concludendo con un importante riferimento alla incontrovertibile complementarietà di fede e ragione, definita dogmaticamente nel 1870, in occasione del Concilio Vaticano I, con la costituzione Dei Filius: pur essendo fede e ragione due ordini di conoscenza distinti, non sono contraddittori.

Nel pomeriggio, i lavori si sono aperti con l’intervento, suddiviso in due parti, di padre Serafino Maria Lanzetta, docente di Teologia Dogmatica, autore di un recente libro, pubblicato dalle Edizioni Fiducia, con il titolo Super Hanc Petram. Nella sua relazione, il teologo ha voluto rispondere a molti degli interrogativi drammatici che oggi affiorano nel mondo cattolico, sviluppando il tema del rapporto tra il Papato e la Chiesa. La critica condotta da padre Lanzetta è stata squisitamente teologica e mossa dall’amore al Papa, con lo scopo di chiarire semplicemente cosa può accadere quando il Pontefice non corrisponde alla propria missione. Il padre ha infine identificato come rimedi alla crisi presente l’attaccamento al Santo Sacrificio e alla Madonna, capisaldi della vita spirituale di ogni cattolico.

Anche dom Mauro Meacci ha voluto far dono ai convenuti della propria presenza, con un intervento in cui ha parlato del concetto di Radici Cristiane, declinato sulla base della visione filosofica e teologica di grandi figure della storia della Chiesa come San Benedetto, San Gregorio Magno, San Leone Magno, Teodorico il Grande e Giustiniano il Grande.

Alla sera, è stato presentato da Lorenzo Gasperini e Ascanio Ruschi il bel libro di Pucci Cipriani, intitolato La messa clandestina (Editore Solfanelli, Chieti, 2023). In chiusura della presentazione, l’autore ha ricordato la figura dello scrittore Giovanni Guareschi (1908-1968), rievocando una lettera che idealmente scrive come incoraggiamento al suo Don Camillo, per consolarlo dei cambiamenti introdotti dal Concilio Vaticano II e che si conclude con un messaggio di speranza, attuale anche per i cattolici che vivono la crisi presente: «Don Camillo, tenga duro: quando i generali tradiscono, abbiamo più che mai bisogno della fedeltà dei soldati».

Nella giornata successiva, dopo una mattinata dedicata alle gite al Sacro Speco e al celebre lago di San Benedetto, è stato il turno di don Emanuele Caccia, storico dell’arte, che ha dimostrato il legame profondo sussistente tra lo sviluppo di un pensiero o di una filosofia e le corrispondenti rappresentazioni artistiche e architettoniche. Tale legame, ha spiegato don Caccia, vale tanto per il pensiero filosofico medievale e scolastico, per il quale il punto di riferimento è Dio, quanto per il pensiero gnostico, che sovverte l’ordine precedente e pretende di mettere l’uomo al centro.

A seguire, lo studioso cileno José Antonio Ureta ha affrontato il tema della crociata mariana del “Grand Retour”, fenomeno verificatosi in Francia dal 1943 al 1948 e che, potenzialmente, può costituire il ritorno all’armonia della civiltà cristiana, analizzando questo fenomeno alla luce del pensiero di Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995) e del profetico insegnamento di San Luigi Maria Grignion de Montfort. Il dott. Ureta ha concluso il proprio importante intervento affermando che la storia della Madonna del Grand Retour dovrebbe darci una speranza illimitata per il futuro, perché, come il prof. de Oliveira afferma nella sua opera principale, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, «quando gli uomini decidono di collaborare con la grazia di Dio allora nella storia si producono meraviglie: la conversione dell’Impero romano, la formazione del Medioevo, la riconquista della Spagna a partire da Covadonga».

Domenica 30 luglio, ultimo giorno dell’Università d’estate, è stato il turno dell’esperto di geopolitica Marco Rota, che ha mostrato ai presenti, attraverso un’attenta analisi della storia recente, come la principale minaccia per l’Occidente è costituita dalla Cina comunista che, secondo il relatore, ha alacremente lavorato per destabilizzare diversi Stati dell’Occidente con lo scopo di divenire un paese egemone nell’attuale assetto globale. Ciò, anche grazie ad una massiccia opera di disinformazione in rete volta a mascherare le proprie istanze totalitarie e «ad uno sforzo di spionaggio dei dati industriali che si può configurare come il più grande furto della storia umana di tecnologie, brevetti, sapere, con cifre quasi impossibili da dire».

Infine, il prof. Roberto de Mattei ha dedicato un commento finale all’importanza del principio di non-contraddizione come fondamento logico e metafisico di analisi del reale. «Esso è indispensabile – ha affermato il professore – e dobbiamo farvi oggi riferimento per cercare di sfuggire a quelle logiche che, inavvertitamente, assorbiamo attraverso mass media ed internet che costituiscono un approccio alla realtà di carattere puramente economico, politico o sociologico senza però rimandare a quei principi di fede e ragione che devono essere i criteri ultimi di interpretazione della realtà». 

«Anche l’Università d’estate – ha concluso il prof. de Mattei – è un piccolo tassello con cui vogliamo contribuire alla restaurazione di un ordine in cui ognuno di noi è chiamato a fare, nel suo piccolo, quello che può e nulla di più», senza mai smettere di confidare nella promessa della Madonna sul trionfo del suo Immacolato Cuore.

L’ottava edizione dell’Università d’estate della Fondazione Lepanto si è svolta in un’atmosfera di convivialità e soprattutto di spiritualità, centrata sulla Santa Messa e sul Santo Rosario, che ne hanno costituito il cuore pulsante.

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