Defensor Civitatis: Una mostra in onore di Pio XII

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FONTE IMMAGINE: Progetto Arte Poli - Arte Sacra (https://www.facebook.com/poliartesacra)
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Dal 28 aprile è in corso a Roma, presso la Galleria Arte Poli di Borgo Vittorio 88, la mostra PIO XII – Defensor Civitatis, che presenta oggetti, documenti e fotografie originali dedicati alla vita del Pastor Angelicus Eugenio Pacelli (1876-1958), dalle pagelle scolastiche rilasciate dal regio ginnasio Visconti all’immaginetta commemorativa della prima Messa, dal diploma di laurea in Sacra Teologia al calice utilizzato per celebrare l’Eucarestia, dalla penna stilografica vescovile in piuma d’oca fino alla candida mozzetta papale di lana che indossava in tutte le occasioni pubbliche.

L’esposizione, allestita in vista dell’80° anniversario del bombardamento del quartiere San Lorenzo (19 luglio 1943-19 luglio 2023) che vide come nota la partecipazione così evocativa ed intensa, sia fisica (nella presenza e negli aiuti materiali) sia spirituale (nella preghiera), del Pontefice romano, è visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì fino al 28 giugno con orario sia mattutino (dalle 9 alle 13) sia pomeridiano (dalle 14 alle 18).

Patrocinata dall’assessorato alla cultura del Comune di Roma, dal Dicastero delle cause dei santi e dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche, l’esposizione è stata inaugurata dal cardinale tedesco Walter Kasper e dal presidente del Pontificio Comitato padre Bernard Ardura, i quali hanno la rievocato, con la moderazione del responsabile della comunicazione istituzionale e dell’ufficio stampa della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI Luca Caruso, la vicenda storica ed ecclesiale dell’ultimo Pontefice romano per nascita, nato il 2 marzo 1876 tra il rione Ponte e il rione Parione, accorso a rischio dell’incolumità personale nelle strade e nelle piazze della città sconvolta dall’attacco angloamericano. D’allora da quella gente del quartiere-simbolo della Seconda guerra mondiale che lo implorò abbracciandolo e sporcando di sangue la sua talare bianca, Papa Pacelli è stato considerato per sempre il “Defensor Civitatis”.

I tragici frangenti in cui Pio XII guidò la Chiesa, soprattutto fra il 1940 e la fine del conflitto mondiale (1945), sono stati presi in esame nell’intervento del cardinale, già presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (2001-2010), nel suo intervento di apertura dell’esposizione, ricordando anche che Pacelli è stato «il primo Papa che ho conosciuto di persona e sotto il cui pontificato, nel 1957, fui ordinato prete».

La vicenda biografica di Pacelli – la formazione umana e intellettuale, la vocazione sacerdotale, l’intensa attività diplomatica come nunzio a Monaco e a Berlino e poi come segretario di Stato e, infine, la sua azione pastorale da vescovo di Roma – è stata quindi delineata da padre Ardura, che ha dato anche conto delle ostilità e delle polemiche storiografiche di cui è ancora vittima Pio XII, rievocate anche da Kasper nel suo intervento.

Illustrando il periodo «difficilissimo e complessissimo» in cui Papa Pacelli esercitò il ministero petrino, il cardinale tedesco ha ricordato come l’avversione nei suoi confronti abbia avuto inizio soprattutto a partire dal 1963, anno in cui fu pubblicata l’opera teatrale dello scrittore, drammaturgo e sceneggiatore tedesco Rolf Hochhuth (1931-2020) Il Vicario. «Quell’evento», ha spiegato il teologo, «rappresentò uno spartiacque. Prima di allora Pio XII era apprezzato come grande uomo di pace, anche grazie a quanto sotto il suo pontificato fu concretamente posto in atto da parte della Chiesa nella difesa degli ebrei perseguitati e degli oppositori del nazifascismo. Poi, per motivi soprattutto politico-ideologici legati al nuovo assetto mondiale postbellico, la sua immagine fu strumentalmente messa in discussione. E probabilmente lo sarà, purtroppo, fino all’“ultimo giorno”».

L’evento si è concluso con l’esibizione della soprano statunitense Courtney A. Mills e con un significativo messaggio di pace per il martoriato popolo dell’Ucraina.

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