CINA: rifugiati politici deportati

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L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), denuncia che quest’anno la Cina ha deportato 15 rifugiati nei loro Paesi d’origine, nonostante il rischio che vengano perseguitati e torturati.





L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), denuncia che quest’anno la Cina ha deportato 15 rifugiati nei loro Paesi d’origine, nonostante il rischio che vengano perseguitati e torturati. L’agenzia Onu, secondo cui le deportazioni farebbero parte di un piano di “pulizia” in vista delle Olimpiadi, cita il caso di un pachistano di 17 anni espulso verso il suo Paese lo scorso 3 aprile.

«Dal comportamento delle autorità cinesi risulta evidente la difficoltà a gestire una situazione ormai pressoché insostenibile per un sistema che è messo a dura prova dalle reazioni dell’opinione pubblica internazionale», afferma il Vicepresidente del Parlamento europeo Mario Mauro (Pdl), commentando la proposta di risoluzione comune sulla situazione tibetana del Gruppo del Partito popolare europeo. 

«I 135 morti e i più di 400 feriti in Tibet, nonché il fatto che il governo abbia dichiarato una “guerra popolare” contro i tibetani, demonizzando il Dalai Lama, non sono che la punta dell’iceberg di una situazione che per troppo tempo è rimasta in secondo piano sull’agenda internazionale», denuncia Mauro.

«Questa preoccupante escalation di violenza è un segnale di paura per quello che potrebbe comportare all’interno del sistema cinese un’eventuale riconoscimento della libertà religiosa e di quella delle minoranze. C’è qualcosa che scricchiola in un sistema che sembra essere vittima delle proprie contraddizioni».

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