All’Angelus di domenica 26 ottobre 2008, subito dopo la celebrazione di chiusura del Sinodo dei vescovi, il Papa ha fatto appello alle «autorità civili e religiose» indiane e irachene affinché pongano fine alla «tragedia» delle violenze anticristiane nei loro Paesi. Il Pontefice si è rivolto pure ai «responsabili civili e religiosi» di tutto il mondo…
di Ernesto Galli della Loggia Dall’India alle Filippine, dall’Iraq al Pakistan, si susseguono gli assassinii di sacerdoti e di fedeli cristiani: perlopiù cattolici anche se numerosi sono pure i protestanti. Di fronte a queste uccisioni l’opinione pubblica occidentale ha una reazione ormai scontata: gira la testa dall’altra parte. Non fa sostanzialmente eccezione, cosa all’apparenza straordinaria,…
In occasione della preghiera dell’Angelus, domenica 26 ottobre, Benedetto XVI ha lanciato un appello in favore di tutti i cristiani perseguitati, in special mondo in India e Iraq.
La violenza anticristiana continua a flagellare l’India. Le brutalità vanno avanti ormai da diverso tempo. Gli attacchi sono iniziati dopo che il leader induista Swami Laxmanananda Saraswati e quattro dei suoi associati sono stati uccisi nel distretto di Kandhamal il 23 agosto scorso.
Centinaia di cattolici si sono riuniti lo scorso 29 agosto nel centro di Hanoi (Vietnam) cantando e pregando dopo che il Governo ha inviato polizia e bulldozer per trasformare la zona su cui sorge l’ex Nunziatura, accanto alla Cattedrale di St. Joseph, in un parco pubblico.