«Se fosse morto un poliziotto avrei avuto qualche difficoltà a spiegare ai suoi familiari perché un ex brigatista, condannato per concorso in sei omicidi e in due tentati omicidi, fosse in regime di semilibertà».
Il 15 ottobre 2007 si apriranno i lavori del XVII Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC). Con l’approssimarsi di questa data, secondo esperti, starebbero aumentando le aggressioni e le sparizioni di noti dissidenti e attivisti per i diritti umani.
Durante la ristrutturazione di un palazzo appartenuto agli Shermetevo, nobile famiglia dell’epoca zarista, al numero 8 della via Nikolskaya, strada che collega la Piazza Rossa con la sede del ex-Kgb in piazza Lubianka, sono stati scoperti i resti di 34 persone uccise con un colpo d’arma da fuoco alla testa, presumibilmente vittime delle purghe staliniane.…
Il 15 ottobre 2007, alle ore 9 (le 3 in Italia), il numero due del regime e Presidente del Parlamento, Wu Bangguo, ha aperto il XVII Congresso del PCC. I lavori dureranno una settimana, al cui termine il Segretario generale del Partito, Hu Jintao, dovrebbe rafforzare il suo potere ottenendo un nuovo mandato di cinque…
Mentre Pechino si preparava all’apertura del XVII Congresso del Partito Comunista Cinese, a Taipei sfilavano missili e carri armati scortati, in cielo, da jet F16 e elicotteri da combattimento.
La giunta militare del Myanmar arruola nell’esercito anche bambini di appena dieci anni, sottraendoli alle famiglie con la forza. Minacciati e picchiati, i bambini vengono raccolti nelle stazioni ferroviarie o di autobus, nelle strade, nelle piazze, e i loro documenti falsificati perché risultino maggiorenni.
Ad un anno dalla morte di Alexander Litvinenko, gli avvocati della vedova hanno presentato la documentazione alla Corte Europea dei diritti umani (Cedu) che accusa lo stato russo di complicità nell’avvelenamento dell’ex agente del KGB e di non aver indagato adeguatamente sul delitto.
Bisognerebbe rimuovere Lenin dalla Piazza Rossa, ma anche Stalin e tutti i suoi “manovali” del terrore, sepolti sotto le mura del Cremino. Lo sostiene Arseni Roghinski, responsabile dell’organizzazione Memorial, in prima fila nelle ricerche sulle vittime del comunismo.